Astronomica Langrenus
Le strutture crateriformi della Luna
In un altro capitolo abbiamo visto come le zone di colore più scuro presenti sul disco lunare all'osservazione telescopica si rivelino essere grandi regioni pianeggianti. Ora ci occuperemo invece delle zone di colore chiaro, vasti altipiani cosparsi da una innumerevole quantità di strutture tipiche del paesaggio lunare: le strutture crateriformi. Nei primi 800 milioni di anni di vita del nostro satellite sulla superficie della Luna si verificarono giganteschi sconvolgimenti a causa del bombardamento meteoritico che a quell'epoca raggiunse la massima intensità. Tutto avvenne per opera di corpi meteoritici i quali a seconda delle loro dimensioni, alla angolazione della loro traiettoria rispetto alla superficie lunare ed alla velocità con cui si schiantarono al suolo provocarono la formazione delle strutture crateriformi, dagli enormi bacini circolari che oggi definiamo "mari" o pianure fino ai più piccoli crateri del diametro di pochi km. Osservando un'immagine del disco lunare notiamo subito come le zone in cui maggiore è la craterizzazione siano situate nel settore centro-meridionale del nostro satellite ed, in misura minore, nelle regioni più settentrionali. Questo non significa affatto che la caduta di corpi meteoritici si sia verificata prevalentemente in certe aree invece di altre in quanto, come già abbiamo visto, anche i cosiddetti mari lunari un tempo furono giganteschi crateri colmatisi dal sovrapporsi del materiale di frantumazione proveniente da centinaia di milioni di anni di attività meteoritica fino a raggiungere l'aspetto che oggi possiamo osservare con i nostri telescopi. Vi sono crateri di ogni dimensione, da diametri di oltre 200 km fino al più esteso cratere lunare: Bailly, il quale con un diametro di 295 km e pareti alte 4000 mt è situato all'estremo sud in prossimità del lembo lunare. Sempre nello stesso altipiano meridionale abbiamo Clavius (diametro di 220 km e pareti alte 4600 mt), Moretus (diametro di 120 km e pareti alte 5000 mt), fino al cratere Newton situato anch'esso all'estremo sud ai piedi della catena dei monti Leibnitz. La particolare posizione geografica fa di questo cratere (Newton) il più profondo, infatti è circondato da pareti alte 8.000 mt. E' doveroso segnalare che in molti crateri situati nelle aree adiacenti al polo lunare sud, in considerazione della notevole altezza delle pareti che li circondano, il fondo rimane prevalentemente in ombra in quanto la luce solare troverebbe ostacoli naturali per illuminare completamente il cratere. E' proprio questa situazione che ha determinato nel tempo l'accumulo di ghiaccio d'acqua e permafrost sul fondo di certe strutture crateriformi prossime al polo lunare sud, come rilevato recentemente da sonde in orbita intorno alla Luna.
Una interessante caratteristica dei crateri lunari consiste nella differente conformazione sia del fondo di queste strutture sia delle pareti che li circondano. Infatti vi sono crateri nella cui platea si innalzano picchi montuosi composti da una o più cime talvolta anche di notevole altezza, oppure crateri dal fondo relativamente piatto in cui si notano solamente piccoli craterini. Altri possono esibire un sistema di solchi, fratture del suolo lunare la cui origine in questi casi sarebbe da attribuirsi all'impatto meteoritico; in altri crateri vi possono essere rilievi collinari oppure picchi in posizione decentrata. Inoltre vi sono grandi strutture crateriformi in cui possiamo osservare nella stessa platea sistemi montuosi e crateri di vario diametro, ecc, antiche testimonianze degli sconvolgimenti che un tempo mutarono l'aspetto di grandi regioni del nostro satellite. Lo schianto sul suolo lunare di un corpo meteoritico di grandi dimensioni può generare un'onda d'urto la quale conseguentemente provocherebbe la formazione di anelli montuosi concentrici rispetto alla zona di caduta del meteorite. Infatti osservando la regione del mare Nectaris, ed in particolare quella situata in prossimità del suo lato occidentale, noteremo come la catena dei monti Altai (estesa per 440 km ed alta 3300 mt) si sviluppi con andamento concentrico rispetto al fondo di questo bacino circolare. Un altro esempio tipico ci è dato dal mare Moscoviense situato nell'emisfero lunare a noi invisibile, in cui gli anelli montuosi concentrici sono ancora più marcati. Per quanto riguarda "l'altra faccia della Luna" è importante osservare come, a differenza dell'emisfero rivolto verso la Terra in cui si alternano altipiani e regioni pianeggianti, vi sia al contrario una unica gigantesca distesa di crateri.
Varie tipologie di crateri presenti sulla superficie lunare |
Per ogni singola tipologia di crateri vengono citati solo alcuni esempi. Le immagini delle strutture crateriformi sono collegate alle rispettive immagini.
1 - Crateri con fondo relativamente pianeggiante: The flat plain craters: |
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2 - Crateri con picco montuoso centrale: With a mountains central peak: |
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3 - Crateri con picco centrale multiplo: With a multiple central peak: |
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4 - Crateri senza picco centrale ma con crateri minori: Without central peake, but with the minors craters: |
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5 - Crateri con solchi nella platea: With rimae in the plain: |
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6 - Crateri con la platea ricolma di materiali: With okain full of debris: |
7 - Crateri con rilievi collinari nella platea: With hills in the plain: |
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8 - Crateri con una parete demolita: With a fallen wall: |
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9 - Crateri semidistrutti: The partial demolish craters: |
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10 - Crateri a forma irregolare: Craters with irregular shape: |
11 - Crateri a fondo convesso: Craters with convex plain : |
12 - Crateri semisepolti sotto le pianure: The burieds craters: |
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13 - Sistemi di due o più crateri: Craters with multiple systems: |
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