Astronomica Langrenus
Il confine fra Serenitatis e Tranquillitatis
The border between serenitatis and Tranquillitatis
La regione lunare che andiamo a visitare in questo numero è quella situata nella zona di confine tra i mari Serenitatis e Tranquillitatis, alla latitudine di 15 – 20° Nord e fra 15 - 30° di longitudine Est, in una regione compresa dai Monti Argaeus ai crateri Dawes e Plinius giungendo fino al Cape Acherusia, ai monti Haemus ed al cratere Menelaus. Con la fase lunare prossima ai 4 giorni iniziamo da est e partiamo dall’estremità sud orientale del mare Serenitatis col promontorio denominato Chamisso, un gruppo montuoso che si protende verso la pianura circostante per circa settanta chilometri: si tratta dei monti Argaeus, alti 2400 metri, i quali si possono anche considerare come l’estrema propaggine sud occidentale di una più vasta catena montuosa, quella dei monti Taurus, estesa però verso le regioni nordorientali.
Ad occidente dei monti Argaeus, nella zona relativamente pianeggiante che per circa 200 chilometri si spinge fino al cratere Plinius, osserviamo il passaggio diretto fra il settore meridionale del mare Serenitatis e quello settentrionale di Tranquillitatis dove tra vari rilievi collinari e lievi ondulazioni è perfettamente visibile il piccolo cratere Dawes, con diametro di 18 chilometri e contornato da pareti alte 2330 metri. Nei pressi di Dawes è molto interessante l’osservazione della omonima rima, un solco lungo 15 chilometri. Con fase lunare prossima ai 5 giorni possiamo osservare l’area immediatamente circostante a Plinius, notevole e giovane struttura crateriforme con diametro di 43 chilometri e circondato da pareti terrazzate alte 2320 metri, nella cui platea vi è un complesso sistema montuoso centrale con annesso piccolo craterino. La particolarità di questo cratere è costituita dalle Rime Plinius, un notevole sistema di solchi situati fra il cratere omonimo ed il promontorio Acherusia, estesi per circa 120 chilometri anche in direzione est – nordest. Poco ad ovest di Pilius abbiamo il promontorio Acherusia il quale si innalza per circa 1500 metri rispetto al livello medio della pianura circostante. In realtà si tratta dell’estremita orientale della catena dei monti Haemus, nome assegnato da Hevelius nel 1647, distesi per oltre 400 chilometri lungo gran parte del margine meridionale del mare Serenitatis fino a raggiungere gli Appennini.
In fase lunare prossima ai 6 giorni osserviamo una panoramica sui monti Haemus in cui vi sono vette alte circa 2500 metri. Perfettamente incastonato fra questi monti ed in corrispondenza del lato sud di Serenitatis merita dettagliate osservazioni Menelaus, luminoso e giovane cratere con diametro di 27 chilometri e con pareti alte 3000 metri con la presenza di un picco montuoso centrale. Infatti vi si possono percepire due raggiere di colore più chiaro, una delle quali disposta in direzione nord raggiunge in pieno Serenitatis il cratere Bessel mentre l’altra è orientata verso sud. Come già visto per Plinius, anche nell’area circostante a Menelaus possiamo osservare un sistema di solchi denominato Rime Menelaus estesi per circa 140 chilometri. Poco ad est di Menelaus ma sempre sui monti Haemus è interessante osservare Auwers, cratere poco luminoso con diametro di 20 chilometri e con pareti alte 1700 metri.
Ma nella zona compresa da Plinius al promontorio Acherusia e fino a Menelaus sono numerosi i piccoli crateri che si possono osservare anche con strumenti di piccola e media potenza. Ad esempio Plinius A e Plinius B con diametro rispettivamente di 4 e 5 chilometri ma rigorosamente con luce solare radente. Ulteriore stimolo ad osservare questa interessante regione lunare è costituito inoltre da Brackett, piccolo cratere sommerso con diametro di 9 chilometri situato poco a nord di Plinius e di non semplice identificazione data la sua colorazione, mentre un altro cratere col fondo riempito di materiale lavico ormai solidificato è Daubree (ex Menelaus-S) ubicato poco ad ovest di Menelaus, con diametro di 14 chilometri e con pareti alte 1600 metri. A sudovest di Plinius è altrettanto interessante il cratere Al-Bakri, con diametro di 12 chilometri.
Tornando ai dintorni dei monti Argaeus non si può non citare Vitruvius, struttura crateriforme con diametro di 30 chilometri e pareti di colore piuttosto chiaro alte circa 1600 metri ed il monte Vitruvius ubicato immediatamente a nord dell’omonimo cratere, con una base lunga circa 15 chilometri. Dettagliate osservazioni potranno essere effettuate anche nella zona comprea fra Vitruvius, Dawes e Jansen in cui vi sono numerosi crateri di piccolo diametro fra cui Beketov (diametro di 8 chilometri con pareti alte 1000 metri) oltre ad ondulazioni del suolo fra cui le Dorsali Barlow, sistema di corrugamenti situati poco a sud di Vitruvius estesi per circa 120 chilometri. Altrettanto interessanti da osservare sono le Dorsali Lister, corrugamenti della superficie lunare disposti ad arco in prossimità dell’estremità meridionale del mare Serenitatis ed estese per circa 290 chilometri, da cui si diparte un segmento di circa 50-60 chilometri in direzione sud denominato Dorsale Nicol.
Nelle immediate vicinanze dei monti Argaeus non posso non citare Ching-Te, piccolo cratere in corrispondenza del margine sudest di Serenitatis (20°N – 30°E), il cui nome venne assegnato dai componenti della missione di Apollo 17. Nella zona a sud dei monti Haemus meritano un’osservazione il Gaudii Lacus situato tra i crateri Menelaus e Manilius con diametro di 100 chilometri e Hiemalis Lacus con diametro di circa 50 chlometri situato a sud ovest di Menelaus.
Come avete potuto vedere, anche nella zona di confine fra Serenitatis e Tranquillitatis vi è la possibilità di organizzare campagne osservative sia di grupo che per appassionati “solitari” per l’osservazione sistematica di vari sistemi di solchi, di rilievi montuosi, di sistemi di corrugamenti della superficie lunare e numerosi crateri anche di piccolo diametro. Test molto utili per mettere alla prova oltre che le ottiche dei telescopi anche l’abilità degli appassionati di osservazioni lunari per quanto riguarda l’acquisizione di immagini con strumentazioni CCD, webcam o per la semplice, ma non da sottovalutare, osservazione visuale.