Astronomica Langrenus
Serenitatis e le sue dorsali
Questa pagina viene pubblicata con la finalità di fornire alcune informazioni in merito alle dorsali presenti nel mare Serenitatis, in modo particolare nel settore orientale di questa grande pianura che occupa un'area di 360.000 kmq nel settore est della Luna. Ad eccezione di alcuni casi si tratta di strutture facilmente individuabili anche strumenti amatoriali di piccolo diametro, la cui osservazione risulta sempre particolarmente interessante anche per quanto concerne lo studio della storia geologica del nostro satellite. Infine le zone di Serenitatis in cui si notano le più marcate differenze di albedo sono state elaborate al fine di distinguerne meglio alcuni dettagli. Le immagini provengono da una serie di video del 28-05-2005, acquisiti da Astronomica Langrenus col software della webcam con filmati da 20 a 41 secondi a 5fps, con webcam Toucam Pro al fuoco diretto del telescopio Schmidt Cassegrain 10" F10 con interposizione di filtro 25A rosso in vetro. Trattamento dei video con Registax, elaborazione immagini con vari software.
E' importante precisare che le immagini vengono pubblicate con finalità esclusivamente divulgative. Nelle panoramiche n° 1 - 2 - 3 - 4 sono visibili le "cuciture" tra i vari frames che compongono l'immagine. La necessità di evidenziare ulteriormente determinati dettagli, ha reso indispensabile esasperarne il contrasto anche a scapito della nitidezza. (immagini n° 5 - 6 - 7 - 8)
Immagine 01: Visione binoculare |
Immagine 02: Visione capovolta |
Immagine 01: Panoramica dell'area del Mare Serenitatis, dal lato settentrionale con una porzione del Lacus Somniorum fino all'estremità meridionale col nord Tranquillitatis. Si possono osservare facilmente i crateri principali e lo sviluppo delle dorsali, in modo particolare nel settore est di Serenitatis. L'orientamento è quello normale della visone binoculare col nord in alto e l'est a destra.
Immagine 02: E' la stessa panoramica dell'area del Mare Serenitatis visibile nell'immagine n° 01 ma capovolta nel senso Nord - Sud, in quanto si ritiene utile poter osservare le stesse strutture anche da una differente angolazione.
Immagine 03: Elaborazione con forte incremento del contrasto |
Immagine 04: Mappa del mare Serenitatis |
Immagine 03: Un'altra panoramica di Serenitatis in cui è stato ulteriormente incrementato il contrasto dell'immagine. Come immediata conseguenza si distinguono molto meglio tutte le "cuciture" tra i vari frames oltre a varie imperfezioni, ma siccome non siamo ad un concorso di bellezza, per quanto mi riguarda passerei oltre. In ogni caso si rendono più distintamente osservabili i crateri già percepibili nella precedente panoramica. Anche lo sviluppo delle dorsali più deboli viene meglio distinto rispetto alla piana di Serenitatis. Appare evidente il percorso sinuoso della Dorsale Smirnov su cui è incastonato il piccolo cratere Very (5 km), estesa dall'area di Posidonius (dove si nota una sua ramificazione verso nordovest) in direzione sud. All'altezza del piccolo cratere Borel (5 km) inizia la Dorsale Lister, distesa a semicerchio fino alla zona fra i crateri Deseilligny e Bessel. Immediatamente a sud la Dorsa Nicol congiunge la Lister alle rime Plinius. E' interessante notare come la Smirnov e la Lister costituiscano rispettivamente il segmento settentrionale e meridionale della meglio nota Serpentine Ridge. In prossimità dell'estremità orientale di Serenitatis, fra i monti Argaeus ed il cratere Le Monnier, corre in direzione nord-sud la Dorsa Aldovandri. Altre dorsali minori sono osservabili nel settore est - sudest di Serenitatis, come la Owen, Gast, Von Cotta e Buckland oltre alla Dorsa Azara in posizione centrale. Vi sono dorsali nel settore nord-nordest di cui non è stato possibile reperire dati utili. La piana di Serenitatis consente inoltre di osservare numerosi solchi, costituiti dalle rime Sulpicius Gallus, rime Menelaus e rime Plinius, tutte ad interessare il settore sud-sudest. Di notevole interesse, a parere di chi scrive, il segmento di raggiera il quale attraversa tutta l'area di Serenitatis da sudovest a nordest, interessando direttamente i crateri Menelaus, Bessel, Bessel-H, Bessel-D, Posidonius-N, Luther, per poi spingersi nel Lacus Somniorum. Fra i crateri Menelaus e Deseilligny si percepisce la presenza di un cratere quasi completamente sommerso dai materiali che ricoprono la piana di Serenitatis, (con la sua "parete" di NE tangente ad un segmento della Dorsum Lister) dettaglio meglio visibile nelle immagini n° 07 e 08. (Ulteriori dati nell'elenco riportato più avanti nella pagina).
Una curiosità: Osservate attentamente Plinius e Dawes, non notate una differenza alla base di questi due crateri? A parere di chi scrive, l'edificio craterico di Plinius rispecchia il canone classico medio dei crateri lunari, mentre osservando Dawes si ha l'impressione che questo si innalzi su ciò che si potrebbe definire un vero e proprio rilievo vulcanico con una base di notevole larghezza (rispetto alle dimensioni del semplice cono craterico). Sarebbe interessante ricevere pareri in merito.
Immagine 04: In questa immagine viene rappresentata una mappa del mare Serenitatis in cui vengono riportate le denominazioni delle principali strutture oltre alle varie dorsali (solo quelle di cui sono stati rintracciati i dati utili per il presente lavoro). Si ritiene importante la presenza di una mappa per un migliore orientamento.
Immagine 05: Smirnov and Lister (upset view South / North) |
Immagine 06: Smirnov and Lister (North / South) |
Immagini 05 - 06: In queste immagini l'elaborazione è consistita in un ulteriore notevole incremento del contrasto rispetto alle precedenti, agendo anche su una leggera ma progressiva applicazione della maschera di contrasto. All'immagine n° 05 è stata inoltre applicata una falsa colorazione al fine di differenziare la percezione di determinati dettagli rispetto all'immagine n° 06. Si è cercato di ottenere un compromesso tra una più netta percezione dei rilievi delle dorsali ed il contenimento del fondo immagine. Da segnalare la particolare conformazione della base di Dawes, in questo caso maggiormente visibile.
Immagine 07 |
Immagine 08 |
Immagini 07 - 08: Come già citato più sopra, l'incremento del contrasto ha reso possibile evidenziare la probabile presenza di uno dei tanti crateri quasi completamente sommersi sotto lo strato di regolite che ricopre la superficie della Luna. Infatti, come indicato dalle frecce in entrambe le immagini, la particolare conformazione di questa struttura propenderebbe per questa ipotesi. Solamente con successive e ripetute osservazioni in condizioni di luce solare radente si potrà stabilire se si tratta veramente di un cratere sepolto.
Immagine 09 |
Immagine 09: Su una panoramica del mare Serenitatis vengono riportate le distanze in chilometri rilevate tra i principali crateri, seguendo lo sviluppo di determinati ed ipotetici allineamenti sopra evidenziati. |
Le differenze di albedo L'incremento del contrasto ha reso inoltre facilmente percepibili vaste aree di Serenitatis in cui il suolo lunare presenta notevoli differenze di albedo, una minore riflettività rispetto alle zone circostanti, dovuta probabilmente ai diversi materiali che ricoprono la superficie lunare in quelle determinate zone. Infatti gran parte del settore nord-nordovest esibisce una colorazione più scura, in modo particolare lungo la costa settentrionale. Altrettanto dicasi per il settore sud-sudovest, con un ulteriore incremento della colorazione scura in prossimità della costa meridionale. Lungo il bordo orientale di Serenitatis la colorazione più scura pare sia dovuta ad una minore elevazione del suolo lunare rispetto alle zone immediatamente adiacenti (vedi immagine 03). Sarà interessante verificare quanto eventuali variazioni altimetriche, o depressioni, possano interferire nella valutazione delle differenze di albedo riscontrate in modo particolare nei settori N-NW e S-SW di Serenitatis. |
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12 - low | |
13 - medium | |
14 - high |
Immagine 11: S-SW Serenitatis, in queste tre immagini vengono evidenziate le zone in cui è più marcata la differenza di albedo. L'elaborazione è stata impostata con un graduale e progressivo incremento del contrasto oltre all'applicazione dosata di altri filtri. Nella n° 12, a contrasto ridotto, si rendono visibili dettagli altrimenti non più percepibili (vedi area ad est di Menelaus). Tra Sulpicius Gallus e Menelaus, al contrario, un incremento del contrasto contribuisce ad una più netta distinzione delle zone con differente albedo. |