1 |
- Raggiera di GOLDSCHMIDT:
Il cratere
Goldschmidt, grande formazione lunare con diametro di 124 km situata
in prossimità della regione polare nord, esibisce un grande sistema
di raggi che si sviluppano radialmente partendo dal cratere stesso
in tutte le direzioni. Infatti questa grande struttura ad elevata
albedo e dalla complessa morfologia, oltre che interessare anche una
parte del settore settentrionale dell'altro emisfero lunare, si
estende considerevolmente in direzione sud fino ad occupare, con
innumerevoli segmenti, gran parte del mare Frigoris spingendosi fino
in prossimità del cratere Plato e dell'adiacente catena montuosa
delle Alpi lunari.
Cliccare
qui per entrare nella pagina specifica della raggiera di Goldschmidt
|
2 |
-
Raggiera di OLBERS:
Dal cratere
Olbers, situato poco oltre il bordo lunare ovest, si sviluppa un
notevole sistema radiale di cui una porzione interessa anche l'oceanus
Procellarum, quindi sull'emisfero visibile del nostro satellite. La
particolarità di questa struttura ad albedo piuttosto elevata,
consiste nel fatto che due soli segmenti si estendono verso E-NE,
mentre la restante raggiera interessa principalmente l'altro
emisfero lunare. Infatti oltre i crateri Struve, Eddington, Craft e
Cardanus, direttamente interessati dai rispettivi segmenti di questa
raggiera, si nota molto chiaramente come due lunghi segmenti si
estendono verso E-NE quasi intrecciandosi fino in prossimità del
cratere Seleucus nel'oceanus Procellarum. Da qui prendono differenti direzioni: uno prosegue
toccando il cratere Schiaparelli andando poi a terminare poco ad ovest della
valle di Schroter mentre l'altro, dal cratere Seleucus, si estende
verso NE passando a nord dei monti Agricola (area nord Schroter) e
terminando poco oltre.
|
3 |
-
Raggiera di HERODOTUS
- ARISTARCHUS e sua interconnessione con i sistemi radiali di
Copernicus e Kepler:
Risulta evidente
come la grande raggiera di Copernicus si sviluppi anche in direzione
ovest interessando una vastissima area dell'oceanus Procellarum.
Iniziamo con uno dei raggi più estesi che dalla zona di Copernicus,
precisamente dalle immediate vicinanze del cratere Tobias Mayer,
situato sul margine occidentale dei monti Carpathus, si sviluppa in
direzione NW attraversando una vasta porzione di Procellarum e
raggiungendo dopo circa 400 km l'area di Herodotus - Aristarchus
(a circa 600 km da
Copernicus). Di questi raggi, quello più a nord, dopo Tobias Mayer
attraversa il cratere Brayley mentre l'altro, spostato di 70-80 km
più a sud, dopo circa 250-300 km devia verso occidente confluendo
nel sistema di raggiere che dall’area di Herodotus - Aristarchus si
dirige più a sud in direzione di Kepler. Vi sono inoltre altri raggi
minori che dalla zona di Copernicus si estendono nell'oceanus
Procellarum confluendo anch'essi nel sistema di raggi estesi tra
l'area di Herodotus - Aristarchus e Kepler. I sistemi di raggiere
che si sviluppano tra la zona di Herodotus - Aristarchus ed il
cratere Kepler sembrano costituiti da due segmenti principali estesi
per oltre 500 km con andamento grossolanamente parallelo. Inoltre
immediatamente ad oriente di questi si osserva una larga fascia
biancastra, in cui vi si notano strie minori, disposta nella stessa
direzione la quale con la sua estremità orientale giunge ad
interessare il cratere Bessarion. Osservando la raggiera intorno a
Kepler notiamo come questa sia inserita in una zona ad elevata
riflettività. Inoltre si percepiscono segmenti estesi in direzione
di Hortensius e Milichius, i quali poi vanno a confluire nella
raggiera di Copernicus. Segmenti ad elevata albedo si estendono da
Kepler in direzione sud per circa 150 chilometri interessando l’area
del cratere Encke. Uno dei principali raggi di Kepler si sviluppa
verso sudovest fino al cratere Suess, mentre in direzione nordovest
vi sono segmenti estesi per circa 350 km, uno dei quali raggiunge la
zona di Marius. Al telescopio è molto interessante inoltre la
possibilità di esaminare il raggio orientato verso occidente il
quale, sdoppiandosi in numerose e sottili strie, raggiunge il
cratere Reiner.
|
4 |
-
Raggiera di COPERNICUS:
Il cratere Copernicus, situato nel Sinus
Aestuum in prossimità del lato meridionale del mare Imbrium ha un
diametro di 90 km ed è circondato da un sistema di pareti terrazzate alte fino
a 3800 mt. Quando la Luna è in fase, della raggiera non vi è alcuna traccia, ma
quando questo cratere si trova lontano dalla linea del terminatore si mostra
circondato da un fitto sistema di raggi disposto radialmente intorno ad esso.
Nell'immagine sopra vediamo Copernicus così come lo si può osservare in
Luna Piena. Naturalmente mentre la visibilità dei dettagli superficiali e
l'effetto della profondità vengono in questo caso praticamente annullati,
appare sempre più evidente la grande raggiera che lo circonda la quale si
dirama in tutte le direzioni. Inoltre possiamo notare come una serie di lunghi raggi si sviluppino in direzione nord
inoltrandosi nell'area dell'adiacente mare Imbrium. In modo particolare due di questi raggi
corrono quasi paralleli già a nord dei monti Carpathus: quello di destra esteso tra i crateri Lambert e Timocharis
raggiunge la stessa latitudine di Archimedes dopo avere attraversato il mare
Imbrium per circa 500-550 km mentre l'altro, posto alla sua sinistra, una volta superato Pytheas dopo circa 400 km raggiunge il cratere
Lambert piegando verso nordovest. Sempre dalla stessa immagine si può
notare un altro notevole raggio il quale partendo dall'area di Copernicus si
dirige in direzione nordest ed una volta superati i crateri Eratosthenes e poi
Wallace, dopo 500 km raggiunge la regione collinare situata immediatamente a sud del cratere
Archimedes. Possiamo inoltre notare
come la grande raggiera del cratere Copernicus si sviluppi anche in direzione
ovest interessando pertanto una vastissima area dell'oceanus Procellarum.
Iniziamo subito con uno dei raggi più estesi che dall'area di Copernicus (nelle
immagini visibile sul lato destro) e precisamente dalle immediate vicinanze del
cratere Tobias Mayer situato sul margine occidentale della catena dei monti
Carpathus, si sviluppa in direzione NW attraversando un vasto tratto di oceanus
Procellarum e raggiungendo dopo circa 400 km l'area dei crateri
Herodotus-Aristarchus (600 km dal cratere Copernicus). Di questi
raggi quello situato più a nord dopo circa 200 km da Tobias Mayer
attraversa il cratere Brayley mentre l'altro, spostato di 70-80 km più a
sud, dopo circa 250-300 km devia verso W confluendo nel sistema di raggiere che dai
crateri Herodotus-Aristarchus si dirige più a sud in direzione di Kepler. Vi
sono inoltre altri raggi minori che dalla zona di Copernicus hanno uno sviluppo
nell'ceanus Procellarum confluendo anch'essi nei raggi estesi tra l'area di
Herodotus-Aristarchus ed il cratere Kepler. L'immagine immagini evidenziano
anche il sistema di raggiere che si sviluppa radialmente dalla zona
dei crateri Herodotus-Aristarchus in tutte le direzioni.
|
5 |
-
Raggio Mare
SERENITATIS: Nel mare Serenitatis
viene evidenziato un raggio ad elevata albedo il quale attraversa in
direzione SW-NE questo
grande bacino circolare di 360.000 kmq di superficie. Scendendo
nei dettagli, questo si affaccia sul mare Serenitatis in corrispondenza di
Menelaus, cratere del diametro di 32 km situato sul margine sud di questa
distesa pianeggiante. Proseguendo in direzione N-NE dopo circa 140-160 km
incontra il cratere Bessel dove si ha il segmento più luminoso di questo
raggio, dettaglio facilmente riscontrabile in molte immagini di questa regione
lunare. Dopo altri
300 km questa struttura ad elevata albedo raggiunge il cratere Luther, diametro di 7 km,
situato in prossimità del margine settentrionale del mare Serenitatis. A questo
punto diviene presumibile (almeno a
giudizio di chi scrive) la prosecuzione di questo raggio il quale una volta
superato il Lacus Sommniorum, il cratere Plana ed il Lacus Mortis, andrebbe a
terminare nei pressi del cratere Gartner (diametro di 100 km e pareti di 1300 mt)
situato nel settore NE del nostro satellite. Se così fosse, questo raggio, nel
tratto compreso dal cratere Menelaus al cratere Gartner, avrebbe una lunghezza
complessiva di circa 900 km. Da
immagini della Luna Piena tracciando un ipotetico prolungamento di questo raggio
in direzione Sud si potrebbe azzardarne l'origine addirittura nell'area del cratere Tycho,
ma con questo non ci si vorrebbe discostare eccessivamente dallo scopo primario
di queste pagine, costituito da una informazione semplice ma il più
possibile realistica.
|
6 |
-
Raggiera di PROCLUS:
Il cratere
Proclus, diametro di 30 km con
pareti alte 2700 mt, è situato tra il margine occidentale del mare Crisium e la Palus Somnii. Anche questo cratere presenta una raggiera piuttosto
luminosa anche se molto meno complessa rispetto a quelle di Copernicus,
Kepler, Aristarchus e Tycho. Infatti dall'immagine si può
notare un raggio che sviluppandosi da Proclus in direzione NW per circa
200 km raggiunge un punto situato a metà strada tra i crateri Macrobius e
Maraldi. Si può presumere una sua prosecuzione in
direzione del cratere Romer per altri 150 km circa ma con una albedo molto
più affievolita. A giudizio di chi scrive pare che un ulteriore segmento
raggiunga l'area del cratere Posidonius portando la lunghezza complessiva di
questo raggio a circa 550 km. Un
altro raggio si estende da Proclus in direzione S-SE mostrando una luminosità
elevata per circa 150 km fino nei pressi del cratere Da Vinci. Sempre secondo il
mio modesto parere sembra che
questo raggio abbia la sua naturale prosecuzione superando il cratere Taruntius,
attraversando poi in senso longitudinale il mare Fecounditatis toccando
il cratere Messier per andare infine a terminare nei pressi del cratere Crozier,
situato nel settore sud dello stesso mare Fecounditatis. Secondo questa ipotesi
il raggio in esame avrebbe una lunghezza di circa 900 km. E' possibile rilevare inoltre la presenza di due deboli raggi che da Proclus si sviluppano in
direzione E-NE interessando l'area del mare Crisium. Di questi il segmento
più luminoso transita a nord del cratere Peirce spingendosi a NE per almeno 200
km fino in prossimità del lato settentrionale di questo bacino circolare. Il
secondo segmento, meno luminoso ed orientato verso E, si spinge nella
piana del mare Crisium transitando tra i
crateri Peirce e Picard.
|
7 |
-
Raggi di MESSIER
- MESSIER/A: I crateri
gemelli Messier, situati nel mare Fecounditatis e con un diametro di 15 km, sono
noti per un raggio (si può definire più realisticamente come una scia di colore biancastro)
che da questi si sviluppa verso occidente per una lunghezza di almeno 120-130 km
raggiungendo il lato ovest del mare Fecounditatis. Questa struttura tende a
sdoppiarsi in due segmenti i quali proseguono poi con andamento prevalentemente
parallelo. Nessuna certezza sulle origini della sua formazione, altrettanto
inconsistente appare l'ipotesi che si tratti della conseguenza di un
impatto radente al suolo lunare.
|
8 |
-
Sistema radiale di STEVINUS/A
- FURNERIUS/C:
I crateri Stevinus-A e Furnerius-C, piccole strutture crateriformi
rispettivamente di 8 e 12 km di diametro, situate nel settore sudest
del nostro satellite nelle immediate vicinanze del cratere Stevinus
(diametro 77 km), si presentano contornati da un sistema di raggi ad
elevata albedo i quali si sviluppano radialmente da entrambi i
crateri, i cui segmenti principali si estendono in direzione SE fino
all'area del grande cratere Janssen (diametro 160 km), e in
direzione NE fino ad interessare il mare Fecounditatis, confluendo
nel vero e proprio reticolo di strie biancastre che possiamo
osservare in questa grande pianura lunare.
|
9 |
-
Raggiera di TYCHO: Quando
osserviamo il disco della Luna Piena anche con un semplice binocolo non possiamo fare a meno di notare nel
settore sud del nostro satellite un cratere contornato da una luminosissima
raggiera: si tratta di Tycho (diametro di 89 km circondato da pareti alte 4140
mt), una struttura crateriforme che quando viene
osservata con la Luna in fase si presenta nel telescopio ricca di dettagli, mentre quando la raggiera prevale sul paesaggio
circostante viene annullato qualunque dettaglio altrimenti osservabile in questa
interessantissima regione lunare. Iniziando ad analizzare questo sistema
radiale, vediamo che la parte
terminale di un raggio il quale interessa il bacino del mare Nectaris con una
angolazione che ne rende plausibile l'origine dall'area del cratere Tycho,
attraversa la superficie lunare per circa 1300 km fino alla
base della catena dei monti Pirenei situati sul margine orientale del mare Nectaris. Osservando
l'immagine della Luna Piena si può notare infatti un raggio esteso in
direzione NE verso questo bacino pianeggiante. Tra i raggi di maggiore rilievo che si
dipartono da Tycho indubbiamente vi è quello orientato in direzione NW. Questo sembra costituito da due
segmenti affiancati i quali, superata una porzione dell'altipiano meridionale,
raggiungono il mare Nubium percorrendo il suo lato occidentale ed
una volta superato il cratere Bullialdus vanno a terminare poco a nord del
cratere Lubiniezky dopo avere percorso una distanza di circa 800-900 km. Molto
interessanti sono le varie irregolarità presenti lungo il percorso di questi
due segmenti altamente riflettenti. Dal
cratere Tycho luminosi e lunghi raggi si dirigono anche in direzione sud, raggiungendo le estreme regioni
meridionali della Luna, fino in prossimità del lembo sud del nostro satellite.
In modo particolare uno di questi si mostra come un segmento singolo ad elevata
albedo dalla apparente lunghezza di circa 400-500 km. Più ad est invece ed orientati in direzione S-SE si nota un insieme di raggi dall'andamento
curvilineo i quali, partendo sempre da Tycho e con una estensione di circa 800 km, raggiungono le estreme regioni
sud-orientali del nostro satellite. E' inoltre possibile osservare
infine un evidente alone di colore scuro intorno al cratere Tycho. Ad una
attenta osservazione, il sistema radiale del cratere Tycho si rivela
estremamente interessante, ponendo in evidenza la presenza di alcuni
grandi raggi che non hanno nulla a che vedere con strutture a
sviluppo radiale.
-
Raggio "A":
Tornando per un attimo al raggio costituito dal
doppio segmento esteso fino a nord di Lubiniezky, questo sembra
proseguire in segmento singolo (anche se con varie discontinuità)
nell'oceanus Procellarum interessando nell'ordine i monti Ural, i
Riphaeus e l'area di Kepler spingendosi fino a nord di Herodotus -
Aristarchus, con uno sviluppo complessivo di circa 2300 chilometri.
-
Raggio "B":
Questo parte dal cratere Tycho in
direzione nord-nordest, attraversando il vastissimo altopiano
centromeridionale, fino a confluire in Serenitatis attraverso i
crateri Menelaus, Bessel e Luther. Dopo avere interessato il Lacus
Somniorum, il Lacus Mortis e l’est Frigoris, va a terminare
nell’area dei crateri Strabo - De La Rue, con una lunghezza
complessiva di ben 3300 km.
-
Raggio "C":
Abbiamo visto che una di queste
imponenti strutture raggiunge i monti Pirenei (mare Nectaris) a 1500
km di distanza. Facciamo ora attenzione al proseguimento di questo
raggio verso nordest, e noteremo che attraversa Fecounditatis dai
crateri Goclenius a Webb-P, proseguendo poi per Firmicus, Condorcet,
mare Marginis, fino a raggiungere addirittura il cratere Giordano
Bruno, con una lunghezza totale di 3900 km (da Tycho a G. Bruno).
|
10 |
-
Raggiera di KEPLER:
Nell'immagine
abbiamo una panoramica sul sistema di raggi che si sviluppa tra la zona di Herodotus-Aristarchus ed il cratere Kepler
(diametro di 35 km circondato da pareti alte 2300 mt). Questi sembrano costituiti in modo particolare da due segmenti principali
i quali coprono la distanza di circa 400 km con andamento prevalentemente
parallelo. Inoltre immediatamente ad oriente di questi si nota una larga
fascia biancastra, in cui vi si notano numerosi raggi minori, disposta nella stessa direzione la quale con la sua estremità
est giunge ad interessare il cratere Bessarion. L'immagine ci mostra una panoramica sulla raggiera intorno a Kepler e notiamo subito
come questo cratere sia circondato da una ampia zona molto riflettente. Oltre ai
già citati raggi disposti in direzione di Herodotus-Aristarchus, possiamo
osservare la presenza di queste strutture di cui uno dei segmenti principali si
sviluppa in direzione est raggiungendo dopo un percorso di 200-250 km il
cratere Hortensius, situato nella regione a sudovest di Copernicus. Poco più a
nord un altro segmento corre da Kepler ancora verso ovest fino nei pressi del
cratere Milichius. Entrambi vanno poi a confluire nel sistema di raggi che
circondano il cratere Copernicus. Due segmenti ad elevata luminosità, i quali coprono una distanza di
poco più di 100-150 km, si notano a sud di Kepler. Un altro dei
principali raggi di Kepler si sviluppa in direzione SW per almeno 250 km fino al
cratere Suess mentre in direzione NW altri segmenti ad elevata albedo corrono per
circa 200-250 km, di cui uno di questi raggiunge il cratere Marius. Sempre
in queste immagini abbiamo la possibilità di esaminare il raggio orientato verso
occidente il quale si spinge fino al cratere Reiner coprendo una distanza di
circa 300-350 km.
|