Astronomica Langrenus
Osservare la LUNA - Observing the Moon
"Non di sole stelle vive l'astrofilo, ma anche di quel piccolo mondo roccioso, secco, polveroso, disabitato, posto a quattro passi dalla nostra Terra". (citazione di un astrofilo ignoto)
Cenni sull'osservabilità della superficie lunare in base alle sue fasi
L'immagine della Luna Piena ci consente di osservare una panoramica del nostro satellite in cui le regioni pianeggianti sono identificabili dal colore scuro (rocce basaltiche ricche di ferro) e dalla conformazione prevalentemente circolare, mentre gli altipiani in cui vi sono i crateri e le catene montuose sono riconoscibili dal colore più chiaro (rocce anortositiche in cui prevalgono ossidi di calcio e alluminio ed il KREEP, rocce costituite da potassio, terre rare e fosforo). In queste condizioni il Sole è alto sull'orizzonte lunare e conseguentemente tutti i dettagli vengono appiattiti tranne le raggiere presenti intorno ai crateri Tycho, Kepler, Copernicus, Proclus.
Nella seconda immagine la Luna è stata ripresa durante la fase di Primo Quarto. Notiamo subito come le strutture superficiali situate lungo la linea che separa la parte in ombra da quella illuminata dalla luce solare (definita tecnicamente "terminatore") siano osservabili dettagliatamente in quanto in questo caso il Sole si trova relativamente basso sull'orizzonte lunare esaltando di conseguenza i particolari di crateri, monti ed altre strutture superficiali. Analogamente quando la Luna si trova in fase di ultimo quarto osserveremo le stesse regioni lunari ma con la luce solare proveniente dalla parte opposta. Le fasi lunari prossime al Primo ed all'Ultimo Quarto (il Primo Quarto lo si osserva in prima serata mentre l'Ultimo Quarto è osservabile nella seconda parte della notte) sono le migliori per effettuare dettagliate osservazioni della superficie lunare. Si tenga presente che osservare il nostro satellite durante l'intero avvicendamento delle sue fasi offre sempre la possibilità di studiare strutture situate ad es. in prossimità del lembo lunare ai confini con l'emisfero opposto oppure l'enorme quantità di crateri osservabili anche nelle serate che non siano di Primo ed Ultimo Quarto può sempre riservare sorprese in conseguenza del continuo variare delle condizioni di illuminazione solare.
Nonostante l'impegno ed il sacrificio di serate e notti passate sul balcone di casa o all'aperto non potremo fare a meno di considerare alcuni fattori che indipendentemente dalla nostra volontà potranno rivelarsi determinanti: le condizioni atmosferiche, la turbolenza provocata dalle masse d'aria che ci sovrastano oppure la turbolenza introdotta dallo schema ottico dello strumento utilizzato. Per quanto riguarda le condizioni meteorologiche c'è poco da fare, bisognerà affidarsi alla benevolenza di qualche anticiclone ma con una annotazione: le masse d'aria secca provenienti da est, a giudizio di chi scrive, sono sempre risultate più turbolente rispetto all'anticiclone delle Azzorre (quando c'è). Le condizioni ideali per osservare Luna e Pianeti le avremo prevalentemente nelle calde ed afose serate estive quando anche un velo di foschia contribuirà a ridurre al minimo la turbolenza. In questo caso però sarà da considerare il problema dell'umidità, che per strumenti a tubo chiuso potrà provocare l'appannamento della lastra frontale. Situazioni in cui soffia il fohen da N-NW si sono rivelate abbastanza favorevoli nonostante il forte vento secco. Naturalmente queste non potranno mai essere ritenute regole fisse in quanto la situazione meteorologica su una vasta regione può essere influenzata dal microclima locale, infatti eccezionali condizioni di calma atmosferica si sono verificate non raramente anche dopo forti temporali o perturbazioni. Naturalmente anche durante il periodo che dall'autunno porta alla stagione primaverile si possono verificare condizioni favorevoli per l'osservazione lunare e planetaria; in caso di tempo variabile sarà importante controllare visualmente lo scintillio delle stelle più luminose: se questo sarà appena percepibile allora molto probabilmente la debole turbolenza atmosferica ci consentirà di effettuare dettagliate osservazioni dei più fini particolari. Al fine di non sprecare tutta la sera a scandagliare una per una le stelle presenti in cielo nel tentativo di risolvere un problema che rischierebbe di trasformarsi in un amletico dubbio del tipo " Turbolenza o non turbolenza ? this is the question !" non ci costerà troppa fatica nel caso di telescopi relativamente leggeri trasportare il nostro strumento sul balcone o in cortile per una veloce verifica (anche perchè nel frattempo le condizioni meteorologiche potrebbero peggiorare). Seguite pure il consiglio (ci mancherebbe !) di osservare Luna e pianeti nel momento in cui si trovano alla massima altezza sull'orizzonte: potrà capitarvi che mentre attendete che la Luna salga alta in cielo uno strato di nubi vi costringerà a terminare la vostra serata osservativa. Dopo varie esperienze negative chi scrive ha optato per "prendere la Luna quando c'è", bassa o alta non è questione nè di vita nè di morte. Se la temperatura esterna sarà inferiore a quella del locale in cui viene custodito il telescopio, sarà utile attendere circa 30-40' affinchè il nostro strumento raggiunga l'equilibrio termico: in caso contrario le osservazioni saranno guastate da una turbolenza accentuata. Partendo da ingrandimenti medio-bassi si procederà poi gradualmente con poteri maggiori, sempre in funzione della turbolenza considerando che ingrandimenti eccessivamente elevati ben difficilmente ci consentiranno di effettuare dettagliate osservazioni delle strutture superficiali della Luna.
Per quanto riguarda la turbolenza strumentale, cioè quella introdotta dalle caratteristiche tecniche dello schema ottico di cui è dotato il nostro telescopio, c'è ben poco da fare: lo strumento più adatto è certamente quello a lenti il quale si basa sul principio della rifrazione in quanto in questo tipo di telescopio non vi è alcuna ostruzione da parte dello specchio secondario. Nessuno può negare che l'ostruzione del secondario introduca un degrado dell'immagine osservata sottoforma di minore contrasto, ma è altrettanto vero che telescopi i quali basano il loro schema ottico sulla riflessione possono essere altrettanto validi per osservare Luna e pianeti anche in considerazione del fatto che questa categoria di strumenti viene realizzata con specchi di diametro maggiore rispetto alle lenti con cui vengono costruiti i rifrattori. (E pertanto utilizzabili anche per osservare oggetti del cielo profondo in funzione della loro maggiore luminosità) Strumenti a riflessione con un rapporto focale compreso tra valori di F5-F8 (telescopi con schema ottico Newton) e con un diametro dello specchio principale dai 10 ai 25 cm oppure telescopi con schema ottico di Cassegrain con rapporto focale di F15-F20 ed un diametro di circa 15-25 cm ci consentiranno di effettuare osservazioni planetarie e lunari veramente interessanti. Altrettanto validi per lo stesso scopo sono i telescopi catadiottrici, quelli il cui schema ottico comprende un sistema di specchi e lenti tra cui il diffusissimo Schmidt-Cassegrain. (diffusissimo ma non per questo inferiore agli altri) Questi strumenti hanno un rapporto focale di F10 ed un diametro di circa 20-25 cm e per osservazioni lunari e planetarie forniscono ottimi risultati anche in considerazione del fatto che il tubo ottico, chiuso frontalmente dalla lastra correttrice, riduce al minimo la turbolenza interna nonostante l'ostruzione del secondario sia su valori di 0,35-0,43. Pertanto, nonostante le sentenze pronunciate dalle cattedrali del sapere anche in materia di telescopi, un umile e modesto consiglio (ma niente di più !) rivolto a chi intende avvicinarsi all'osservazione di quanto ci circonda consiste nello scegliere il proprio strumento serenamente senza farsi prendere da inutili manie di grandezza: anche un piccolo telescopio, adatto alle nostre possibilità sia economiche sia di ingombro sia mentali, potrà fornirci grandi soddisfazioni se sapremo sfruttarne in pieno tutto quanto può offrirci. Quindi buon lavoro a tutti.
La Luna di sera in sera |
1° giorno: Alla distanza di un solo giorno dopo la Luna Nuova il nostro satellite ci presenta solamente una sottilissima falce sulla quale è arduo distinguere nettamente i particolari del lembo orientale lunare, ai confini dell'emisfero a noi invisibile. 2° giorno: Abbiamo ancora una falce piuttosto esigua ma il settore orientale della Luna inizia a delinearsi meglio. E' possibile effettuare osservazioni dettagliate della regione a nord del mare Crisium, di questo bacino circolare e dei grandi crateri situati sul lato est del mare Fecounditatis tra cui Langrenus, Vendelinus, Petavius, Furnerius. 3° giorno: Migliorate nettamente le condizioni di visibilità del settore orientale del nostro satellite, nelle regioni di nordest situate a nord del mare Crisium possiamo osservare i crateri De la Rue, Endymion, Messala, Geminus e Cleomedes. Superato il mare Crisium ormai completamente illuminato dalla luce solare abbiamo la possibilità di vedere anche gran parte del mare Feocunditatis con le grandi strutture poste sul suo lato est. Procedendo in direzione sud abbiamo infine una parte del vasto altipiano situato nel settore sud-orientale della Luna. 4° giorno: Giunti al quarto giorno aumentano sempre più le strutture che possiamo osservare sul suolo lunare. Infatti partendo dalle regioni più settentrionali abbiamo i crateri Democritus, Gartner, Hercules ed Atlas. Degni di nota inoltre il Lacus Mortis ed il cratere Burg. Superato il lacus Sommniorum vediamo le regioni situate ad oriente del mare Serenitatis tra cui Posidonius, i monti Taurus ed i monti Argaeus. Entriamo nel mare Tranquillitatis e successivamente nel mare Nectaris, sulla cui sponda sud notiamo il cratere Fracastorius. Ancora più a sud entreremo nelle regioni sud-orientali.
5° giorno: A nordest sono perfettamente osservabili il lacus Mortis ed il cratere Burg unitamente a Plana e Mason, situati sul lato settentrionale del lacus Sommniorum. Osservazioni dettagliate si possono compiere anche di tre crateri ravvicinati tra loro molto noti agli astrofili: Theophilus, Cyrillus e Catharina. A sud di questi sono visibili parzialmente i monti Altai e le regioni sud-orientali.
6° giorno: Nelle regioni di nordest vediamo una porzione del mare Frigoris e poco più a sud i crateri Aristoteles, Eudoxus ed Alexander posti nelle immediate vicinanze dei monti Caucasus. Possiamo osservare inoltre due grandi bacini circolari: il mare Serenitatis ed il mare Tranquillitatis e la piccola pianura del mare Vaporum. Spostandoci verso sud ci avviciniamo al settore centro-meridionale della Luna.
7° giorno: Dalle regioni settentrionali attraversato il mare Frigoris vediamo la valle Alpina, le Alpi lunari, il cratere Cassini ed il passaggio tra i mari Imbrium e Serenitatis situato dove le catene degli Appenini e del Caucasus sono poste l'una di fronte all'altra. Più a sud abbiamo il sinus Medii col cratere Triesnecker e due grandi fratture del suolo lunare: la rima Hyginus e la rima Ariadaeus. Procedendo in direzione sud osserveremo i grandi crateri del settore centro-meridionale del nostro satellite. 8° giorno: Tra il 7° e l'8° giorno abbiamo la fase di primo quarto, in cui ci è data la possibilità di osservare lungo la linea che separa la parte illuminata dalla luce solare da quella immersa nell'ombra (linea definita tecnicamente terminatore) una grande quantità di strutture del suolo lunare nelle migliori condizioni di illuminazione. Infatti in questo caso la luce solare relativamente radente non fa altro che esaltare i dettagli in modo da evidenziare fini particolari altrimenti non osservabili. 9° giorno: In una serata in cui le condizioni di illuminazione solare ci consentono di effettuare ancora dettagliate osservazioni della superficie lunare, il settore nord si presenta con i crateri Anassagora, Fontenelle, Birmingham ed il mare Frigoris. Più a sud il cratere Plato ed il grande bacino circolare del mare Imbrium. Possiamo osservare inoltre il mare Nubium e buona parte dell'altipiano meridionale in cui spiccano i crateri Tycho, Clavius, Blancanus, Longomontanus, ecc. 10° giorno: Alcune tra le grandi strutture della superficie lunare, molto conosciute dalla maggior parte degli astrofili che puntano i loro strumenti verso il nostro satellite, sono ancora osservabili in tutta la loro imponenza. Tra queste il sinus Iridum (parzialmente illuminato) ed i crateri Tycho, Copernicus, i monti Carpathus. Inoltre l'oceanus Procellarum con i monti Urali ed i monti Riphaeus ed i grandi crateri dell'altipiano meridionale. 11° giorno: Nelle regioni più settentrionali osserviamo in prossimità del bordo lunare di nordovest il grande cratere Pythagoras, mentre il sinus Iridum è in piena luce. E' visibile anche l'enorme pianura dell'oceanus Procellarum con i monti Harbinger, i crateri Aristarchus, Herodotus e la valle di Schroter. Più a sud vi è il cratere Kepler. Nel settore sud-occidentale della Luna, superato l'oceanus Procellarum, è degno di nota il cratere Gassendi situato sul margine nord del mare Humorum. A sud si può sempre ammirare la grande quantità di crateri dell'altipiano meridionale. 12° giorno: Al dodicesimo giorno gran parte della Luna è in piena luce ma nonostante questo lungo il terminatore si possono effettuare numerose ed interessanti osservazioni. Nell'oceanus Procellarum sono visibili i crateri Marius, Reiner, Letronne e tante altre strutture minori. A sudovest osserviamo i grandi crateri Schickard, Nasmyth, Phocylides. Inoltre altrettanto interessanti le luminose raggiere intorno ai crateri Kepler, Copernicus. 13° giorno: Il Sole alto sull'orizzonte lunare rende il paesaggio estremamente appiattito riducendo i dettagli ammirati solo due sere prima a semplici macchie appena percepibili. Si possono comunque osservare lungo il terminatore, che praticamente viene a trovarsi in prossimità del bordo lunare ovest, i crateri Hevelius, Grimaldi, e gran parte del margine occidentale dell'oceanus Procelarum.
14° giorno: Luna Piena. esattamente la Luna Piena si ha 14 giorni, 18h, 22' dopo la Luna Nuova. Come già visto nelle sere appena trascorse il Sole alto nel cielo lunare cancella ogni dettaglio della superficie del nostro satellite, anche se volendo andare a cercare qualche cratere lo troveremo in corrispondenza del bordo lunare ovest. 15° giorno: Il primo giorno di Luna calante ci da la possibilità di notare come inizino a rendersi visibili strutture superficiali prossime al bordo lunare orientale. 16° giorno: Il terminatore lunare ci consente di osservare il mare Crisium ed i crateri situati lungo il margine est dl mare Fecounditatis fino alle regioni sud-orientali. 17° - 18° - 19° - 20° giorno: La linea del terminatore spostandosi verso ovest di sera in sera ci da la possibilità di effettuare osservazioni del settore orientale della Luna, confronto sempre interessante rispetto a quanto osservato nelle stesse regioni durante le serate di Luna crescente. 21° - 22°(Ultimo Quarto) - 23° - 24° giorno: Come per il Primo Quarto, anche le serate prossime alla fase di Ultimo Quarto sono le migliori al fine di effettuare dettagliate osservazioni della superficie lunare. Infatti la luce solare relativamente radente esalta i dettagli di crateri, monti, ecc. situati lungo la fascia a ridosso del terminatore. 25° giorno: Nel settore nord-occidentale spicca l'area del sinus Iridum mentre più a sud sono degni di nota la regione in cui si trova la valle di Schroter, il mare Humorum e la zona sud-occidentale. 26° - 27° - 28° giorno (Luna Nuova): Il nostro satellite sta tornando una falce sempre più sottile in cui si potranno effettuare (in particolare negli ultimi due giorni) osservazioni in condizioni non più ottimali ma in ogni caso sempre di un certo interesse. Siamo ormai in Luna Nuova, pronti ad affrontare un altro ciclo di osservazioni appena un'esile falce lunare riprenderà a solcare il cielo.
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