Astronomica Langrenus
Il mare FRIGORIS, settore ovest
West sector of Mare FRIGORIS
In questa terza parte continuiamo il nostro viaggio lungo il mare Frigoris nel settore che ci condurrà verso le regioni più occidentali della Luna. Considerando, per ora, la vastissima regione quasi completamente pianeggiante che dall’area fra Plato e Birmingham si estende in direzione ovest fino al cratere La Condamine-B, abbiamo di fronte a noi una immensa quantità di craterini anche di piccolissime dimensioni fra i quali possiamo notare la presenza di numerose ondulazioni o corrugamenti della superficie disposti prevalentemente in direzione NW-SE ed ubicati in gran parte quasi a delimitare, curiosamente, le estremità nord e sud di Frigoris. Si tratta di strutture molto interessanti già viste anche nel precedente articolo riguardante il settore centrale, probabilmente antichissimi fronti di avanzata (presumibilmente da nord a sud o viceversa) del materiale lavico ormai solidificato. Fra le principali strutture di questo settore di Frigoris vi è Fontenelle, un interessante cratere con diametro di 39 chilometri e circondato da un anello montuoso alto circa 1700 metri con la presenza di varie linee di cresta che scendono fin verso la platea. Il fondo si presenta relativamente appiattito con piccoli crateri sparsi intorno ad un modesto picco montuoso centrale. Vi si può osservare anche l’estendersi di ondulazioni del suolo in modo particolare nel settore est del cratere. L’origine di Fontenelle è da ricondurre a circa 3,8 miliardi di anni fa nel periodo geologico Imbriano Inferiore e, mentre per la sua semplice individuazione è sufficiente un piccolo rifrattore di 50 mm con fase di due giorni dopo il primo quarto, saranno necessari strumenti di maggiore diametro per un’accurata e dettagliata osservazione, d’altra parte come tutte le formazioni lunari. Immediatamente a nord del cratere principale vi sono Fontanelle-H-R-P tre craterini di 6 chilometri di diametro. Pochi chilometri ad ovest meritano una visitina con telescopio rifrattore di almeno 100 mm Fontenelle-D e B, due crateri ravvicinati fra loro rispettivamente di 17 e 14 chilometri. Un dettaglio di notevole interesse è costituito dal corrugamento che si estende per 70 chilometri da Fontenelle-B in linea retta fino a raggiungere il cratere Fontenelle-X (diametro di 7 km). Verso sud-sudovest, quasi al centro della pianura, alcuni crateri di 4 chilometri di diametro fra cui Fontenelle-G, Plato-W e La Condamine-X, sempre utili per testare le ottiche dei nostri strumenti.
Spostando ora la nostra attenzione lungo il lato sud di Frigoris nell’area che da Plato si spinge fino a La Condamine, possiamo dedicarci all’osservazione di una notevole quantità di crateri anche di discrete dimensioni, tra cui Plato-A di 22 km, Plato-B di 13 km, Maupertuis-A di 14 km, ecc. Se qualcuno potesse guardare, caso molto raro!, dentro un diametro di 500 mm di diametro potrebbe anche osservare la rima Maupertuis, che da circa 3,2 a 3,8 miliardi di anni si estende per oltre 100 km ad oriente del cratere Maupertuis-A, testimonianza di eventi geologici risalenti al periodo Imbriano. La fascia collinare situata fra Plato e La Condamine delimita questa zona di Frigoris dal margine settentrionale della grande piana di Imbrium, in cui potremo anche ammirare i non lontani agglomerati di cime dei monti Teneriffe e Recti. Sempre in prossimità del lato sud abbiamo un’altra fra le principali strutture di questa zona di Frigoris: La Condamine, un cratere di 37 chilometri di diametro circondato da una modesta cerchia montuosa interrotta in più parti, di cui il versante più ripido ed integro è quello rivolto a sud-sudovest. La platea si presenta priva del picco centrale, mentre prevale lo sviluppo di modesti ma estesi sistemi collinari i quali interessano gran parte del fondo oltre a vari piccoli crateri. La Condamine, la cui formazione è da ricondursi a 3,8 miliardi di anni fa nel periodo geologico Imbriano Inferiore, è individuabile con un rifrattore di soli 50 mm con fase lunare di 2 giorni dopo il primo quarto. Nell’area immediatamente circostante potremo osservare vari crateri, in modo particolare verso ovest di cui il maggiore è La Condamine-A di 18 chilometri, oltre a La Condamine-D e C entrambi di 10 chilometri. Al contrario, nella zona da sudovest a sudest vi sono numerosi piccoli crateri fino ad un diametro di 10 chilometri. In pieno mare Frigoris potrà essere interessante cercare la Condamine-S, un piccolo cratere di 4 chilometri con pareti poco elevate la cui peculiarità consiste nella presenza di ejecta chiari distribuiti intorno all’edificio craterico.
Da La Condamine-B (diametro di 17 km) procedendo verso occidente entriamo in un settore del mare Frigoris in cui si può notare una maggiore presenza di strutture crateriformi anche di discreto diametro, ma ciò che cattura subito la nostra attenzione è il fatto che questa distesa pianeggiante è delimitata a nord dalle enormi strutture di J. Herschel e South, il cui diametro raggiunge rispettivamente i 160 e 111 chilometri. Si tratta più propriamente di circhi le cui pareti si presentano prevalentemente distrutte e poco elevate con la platea appiattita ed in entrambi i casi priva di un sistema montuoso centrale, mentre vi si può osservare una grande quantità di piccoli crateri oltre a linee di creste, rilievi collinari, ondulazioni e fratture del suolo lunare. E’ doveroso considerare il fatto che con J. Herschel e South abbiamo a che fare con strutture la cui origine risale al periodo geologico Pre Nectariano con età da 3,9 a 4,5 miliardi di anni, ancora più antico rispetto al periodo geologico Imbriano Inferiore (3,9 miliardi di anni fa) in cui avvenne il cataclisma all’origine del bacino di imbrium, da cui ne derivò poi la formazione di Frigoris. Il lato sud invece, dopo una vasta regione collinare, ci porta verso il meraviglioso arco montuoso immediatamente a ridosso del Sinus Iridum. Tornando alla piana di Frigoris, in prossimità del grande J. Herschel potremo osservare in dettaglio J. Herschel-F di 19 km, la bella coppia di crateri Horrebow e Horrebow-A (di cui è molto interessante la parziale reciproca sovrapposizione ed intersecazione dei rispettivi anelli montuosi) con diametro rispettivamente di 26 e 25 km, infine Robinson di 26 km. Nei pressi del lato meridionale invece cercheremo i crateri Bouguer e Foucault entrambi di 24 km. Poco ad ovest di Foucault è degna di nota una breve catena montuosa di 30 km di lunghezza orientata nel senso dei paralleli. Proprio in mezzo alla piana di Frigoris tra Foucault e South merita una visita Harpalus, di cui si nota lo sviluppo radiale di una raggiera. Questo cratere ha un diametro di 41 km ed è circondato da pareti alte fino a 2800 metri di cui si possono apprezzare i terrazzamenti rivolti verso l’interno, mentre all’esterno del cratere le pareti presentano una modesta pendenza. Il fondo di Harpalus è relativamente piatto con alcuni rilievi decentrati, piccoli crateri e linee di cresta che dalle pareti scendono fino alla platea. Si tratta di una struttura relativamente giovane (originatasi circa 1 miliardo di anni fa nel periodo geologico Copernicano) e per la sua individuazione è sufficiente un rifrattore di 50 mm con fase di 4 giorni dopo il primo quarto.
Siamo ormai in prossimità della regione lunare in cui il mare Frigoris va a confluire come un grande fiume in piena nel Sinus Roris, porzione dell’enorme antichissimo bacino di impatto Gargantuan, meglio conosciuto come oceanus Procellarum, dove la piana di Frigoris si allarga come in un grande estuario cosparso da una miriade di piccoli crateri. A sud ormai si allontanano i contrafforti che ci separano dal bacino di Imbrium mentre verso ovest, oltre il grande oceano di basalti, si intravedono le regioni più occidentali della Luna.