"Eclisse di SOLE"
Trascrizione integrale tratta da " ORE SERENE " - Supplemento mensile letterario - scientifico illustrato. Dono del " Corriere delle Maestre " ai suoi abbonati - supplemento n° 9 del 28 Giugno 1908
Domenica, 28 giugno, avrà luogo una eclisse anulare di Sole che in Italia sarà solo visibile come una piccola eclisse parziale. Ma prima di precisarne le circostanze vediamo un po' come si producano e come si prevedano tali fenomeni.
Il Sole, la Terra e la Luna sono tre corpi, tre globi sospesi nello spazio, dei quali solo il primo è luminoso e gli altri due opachi e più piccoli. Ne consegue che tanto il globo della Terra quanto quello della Luna sono sempre illuminati dalla parte rivolta al Sole e sempre al buio dalla parte opposta, non solo, ma essi privano della luce solare anche lo spazio conico situato dietro di essi (rispetto al Sole) e limitato dai raggi solari tangenti, rispettivamente, al globo del Sole ed a ciascuno degli altri due. Quello spazio privo di luce chiamasi "cono ombroso", ed è naturale che sia tanto più ampio e più lungo quanto è più vasto il gobo opaco che si considera.
Ciò posto, ecco come si produce una eclisse solare. La Luna, ruotando intorno alla Terra, viene a trovarsi ad ogni novilunio tra noi ed il Sole, ma - stante l'inclinazione dell'orbita sua - passa il più delle volte sotto o sopra (visualmente, s'intende) del disco solare. Pure, talvolta, essa s'intromette sì giustamente tra la Terra ed il Sole da coprire quest'ultimo parzialmente o totalmente.
Esaminiamo con qualche attenzione l'unita figura, nella quale S (a destra) è il Sole, L (in mezzo) la Luna, e T (a sinistra) la nostra Terra. Come vedesi, il cono d'ombra della Luna raggiunge la Terra, anzi la interseca, ed è quindi evidente che la regione terrestre ove succede il contatto o l'intersecazione rimane per qualche tempo immersa nell'ombra, e precisamente per tutto quel tempo (mai superiore ad otto minuti primi) durante il quale il disco della Luna si proietta su quello del Sole, occultandolo alla nostra vista.
Ma poichè la Luna ora è più vicina ora più lontana dalla Terra (la distanza media è di 384.000 chilometri), così avviene che talvolta il vertice del suo cono ombroso appena sfiori la superficie terrestre producendo una eclisse solare di brevissima totalità, mentre talaltra non arriva nemmeno a sfiorarla, ed allora è segno che la grandezza apparente del disco lunare è minore di quella del disco solare. Che cosa succederà dunque? Che la Luna non potrà coprire tutto il Sole, ed in tal caso si avrà una eclisse solare anulare, così detta perchè tutto intorno al nero corpo della Luna sporgerà il lembo circolare del Sole, che sembrerà ridotto quindi ad un anello luminoso.
E questo è appunto il caso che si verificherà il 28 corr., ma, disgraziatamente, non saremo noi spettatori d'un sì meraviglioso fenomeno, che si produrrà solo lungo una striscia terrestre che, partendo dall'Oceano Pacifico (ore 15,33), attraverserà il Messico, la Florida, le Bermude e l'Atlantico per finire (ore 19,27) nella Guinea settentrionale.
Tuttavia questa eclisse sarà visibile, però soltanto come parziale, in tutta l'immensa regione che va dalla Groenlandia al Brasile, dal Pacifico all'Arcipelago greco, e quindi anche in Italia, ma in proporzioni molto ridotte, e cioè da un decimo (Alta Italia) a due decimi (Sicilia) del diametro solare, tanto che il popolo ignaro del fenomeno non se ne accorgerà neppure. Chi vorrà osservarlo nettamente - dato che il tempo sia favorevole - farà bene a munirsi di un vetro nero, od intensamente affumicato alla fiamma di una candela o di un lume ad olio od a petrolio, col quale si farà schermo per fissare impunemente il Sole, ed allora potrà constatare che, a Milano, il disco lunare intaccherà il Sole, inferiormente, alle ore 18, minuti 19 e 36 secondi, raggiungerà la fase massima (93 millesimi del diametro solare) nella parte inferiore sinistra del disco alle 18,46 e finirà, col distacco dei due dischi, alle ore 19, minuti 13 e 27 secondi.
Non essendosi fatto in tempo ad eseguire l'incisione di questa eclisse, ve ne daremo ugualmente un'idea colla seguente figura, nella quale sono disegnate le quattro eclissi avvenute nel 1898. Ebbene, la seconda di queste eclissi assomiglia moltissimo a quella del 28 giugno, solo che la nera intaccatura inferiore anzichè così appariscente, sarà più ristretta e meno penetrante sul disco solare, ragione per cui il bagliore della rimanente parte del Sole impedirà di vedere l'eclisse ad occhio nudo sebbene il Sole sarà presso al tramonto. Qualcuno, tuttavia, riuscirà ad osservarla anche ad occhio disarmato, ma sarà meglio munirsi, come dicemmo, di vetri attenuanti.
Le eclissi totali di Sole per un medesimo luogo sono rarissime. Nell'Alta Italia, dopo quella famosa dell'8 luglio 1842 non ne avvennero altre e la più prossima sarà quella del 15 febbraio 1961 !
In attesa di quest'ultima, ci dovremo quindi accontentare di eclissi solari parziali, ed una di queste - grandissima, poichè raggiungerà, a Milano, gli 84 centesimi del diametro solare - avrà luogo fra quattro anni, il 17 aprile 1912.
Milano, giugno 1908 Cap. ISIDORO BARONI