"Astronomica Langrenus"
I Domi lunari - Lunar Domes search |
La ricerca dell'antica attività vulcanica lunare - To research of the ancient volcanic lunar activity |
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Fra le strutture osservabili sulla superficie del nostro satellite, dopo avere visitato vastissime distese pianeggianti, catene montuose, solchi e crateri di ogni dimensione, non possiamo fare a meno di occuparci di rilievi che nella maggior parte dei casi passano inosservati, alti anche solo poche centinaia di metri i quali con la loro particolare conformazione rappresentano una testimonianza dell'antica attività vulcanica della Luna: sono questi i domi lunari. All'epoca dei grandi impatti meteoritici che da quattro a tre miliardi di anni or sono sconvolsero la Luna, la conseguente frantumazione di parte della crosta superficiale provocò la fuoriuscita di materiale lavico allo stato semifluido il quale si riversò in superficie andando a colmare valli e depressioni. L'attività vulcanica del nostro satellite si manifestò anche con eventi non necessariamente così catastrofici come quelli appena citati ma anche attraverso i domi, giunti fino ai nostri giorni ancora osservabili con relativa difficoltà in varie regioni della Luna. Se i domi sono quanto rimane di antichi coni vulcanici, allora sulla loro sommità in passato vi doveva essere comunque l'apertura della bocca eruttiva. Oggi però vediamo che molte di queste strutture hanno la sommità smussata in cui sovente si possono notare varie irregolarità del suolo senza che si evidenzi alcun cratere, presentando comunque in un discreto numero di casi quanto rimane dell'antica bocca eruttiva. Pertanto si suppone che la bocca del cratere venne colmata dal materiale lavico fuoriuscito fino a modellare il domo nella forma in cui lo vediamo oggi ma questa ipotesi non convince molto in quanto (è il parere di chi scrive) è difficile che ciò avvenga cancellando così bene la bocca eruttiva originaria (in particolare per i domi a forma di cupola). Inoltre vi è una seconda ipotesi basata sul fatto che l'attività vulcanica lunare non si manifestò solamente nel modo violento ed esplosivo così come la conosciamo sul nostro pianeta ma per potere formare tali strutture nel modo in cui le vediamo attraverso il telescopio la fuoriuscita di materiale lavico deve essere avvenuta in modo molto meno violento: secondo chi scrive solo così la lava può riuscire a colmare una bocca eruttiva (o parte di essa) per poi scendere ed accumularsi lungo il pendio del domo contribuendo a creare la forma che conosciamo. Per poter osservare queste particolari strutture sarà importante che la regione lunare oggetto delle nostre ricerche si trovi in prossimità del terminatore in quanto si tratta di evidenziare piccoli rilievi la cui conformazione non ne facilita certamente l'osservabilità, inoltre sarà essenziale soffermarsi su ognuna di queste strutture per tutto il tempo necessario al fine di cogliere quei dettagli (irregolarità della parte sommitale o delle pareti, eventuali piccoli craterini quali residui dell'antica bocca eruttiva, ecc.) che caratterizzano sia il singolo domo sia l'ambiente circostante, considerando che sovente vi è la possibilità di rilevare la presenza di più domi in una stessa area. Al fine di una corretta attività di ricerca si valuti la possibilità che quanto osserveremo sarà comunque soggetto ad ulteriori verifiche prima di attribuirne con certezza l'appartenenza alla famiglia dei "domi". L'astrofilo che si impegna in osservazioni sistematiche di questa particolare categoria di strutture lunari farà buona cosa se unitamente ai dati raccolti provvederà anche all'ottenimento delle relative immagini con la possibilità di scegliere tra l'acquisizione mediante camere CCD oppure col monitoraggio video, non tralasciando nel contempo l'opzione del disegno particolareggiato dei domi che se eseguito con precisione potrà contribuire molto efficacemente allo scopo.
Una serie di domi lunari con dati ed immagini |
Le immagini dei domi lunari sono state ottenute da Astronomica Langrenus con propria strumentazione
Morphological classification of the lunar domes by J. Westfall
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D = domo isolato |
DC = complesso di domi, ad esempio l'altipiano Rumker. | |
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U = altipiani |
W = regioni pianeggianti |
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U W = localizzazione incerta | |
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Tipo di classificazione che incorpora per ogni domo le coordinate ortografiche del suo centro, Xi ed Eta, tra parentesi ed espresse in millesimi di raggio lunare, precedute dal numero romano del quadrante di appartenenza. |
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1 = minore di 5 Km |
2 = da 5 a 20 Km |
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3 = da 20 a 35 Km | |
4 = maggiore di 35 Km | |
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a = circolare (rapporto asse maggiore/asse minore da 1.00 a 1.25 ) |
b = ellittica (rapporto asse maggiore/asse minore da 1.26 a 2.00 | |
c = poligonale | |
d = irregolare | |
e = classificazione problematica | |
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5 = leggera pendenza (sotto i 2 gradi) |
6 = moderata (da 2 a 5 gradi). | |
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f = emisferica |
g = sommità piatta | |
h = sommità aguzza | |
i = sommità multipla (piu’ di una sommita’ ma di un solo tipo ) | |
f ’ = emisferica asimmetrica |
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g ’ = sommità piatta asimmetrica | |
h ’ = sommità aguzza asimmetrica | |
i ’ = sommità complessa (più di una sommità ma di tipi differenti) | |
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7 = depressione (craterino o simili ) |
8 = elevazione (collina, cresta, corrugamenti, picco) | |
9 = crepaccio o valle | |
0 = nessun dettaglio osservabile sulla superficie | |
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j = centrale |
k = eccentrica | |
m = marginale | |
n = trasversale (che attraversa parte o tutto il domo) | |
p = più di una di queste configurazioni |
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