"La  linea  della  data"

 

Trascrizione integrale tratta da  " ORE  SERENE " - Supplemento mensile letterario - scientifico illustrato. Dono del  " Corriere delle Maestre "  ai suoi abbonati  -  supplemento n° 4  del  26 Gennaio 1908

       Anch'io ho atteso, col bicchiere a portata di mano, l'istante della mezzanotte 31 dicembre - 1 gennaio per salutare il novello anno con un brindisi familiare...alla salute dei presenti, ed anche a quella degli amici lontani, o sconosciuti. Sicuro ! Chi scrive per il pubblico ha anche degli amici che non conosce, e sono coloro i quali lo leggono volentieri e, sia pure tacitamente, lo apprezzano. Di tali amici io credo e spero di averne molti, perchè le mie pubblicazioni sono sempre e tutte ispirate dal vivissimo desiderio di diffondere la bella scienza del cielo, di elevare la cultura astronomica degl'italiani.

     Dicevo, dunque, che nell'istante della mezzanotte posta al confine cronologico tra il 1907 e il 1908 ho fatto un brindisi, ma credete voi che tutti abbiamo brindato al nuovo anno nell'istante medesimo? Ohibò !  Quel brindisi ha fatto il giro del mondo ed è durato ben 26 ore e 32 minuti. Ecco quanto mi propongo di spiegarvi, perchè tale curiosità implica la cognizione di un importantissimo problema di cronologia, quello dell'origine delle date.

     Com'è noto, il giro quotidiano del Sole intorno alla Terra, da oriente ad occidente, non è che un'apparenza dovuta, al moto reale e contrario della Terra sul proprio asse, e siccome i 360 gradi  della circonferenza terrestre passano successivamente davanti al Sole in 24 ore, ne deriva lo spostamento di 15 gradi all'ora, ossia di 1 grado ogni 4 minuti. Ciò posto, è chiaro che quando il Sole passa al meridiano di Milano, ossia quando da noi è mezzodì, saranno soltanto le 11 ant. nei luoghi situati 15 gradi all'ovest di Milano (Inghilterra, Spagna occidentale, Marocco, ecc.), mentre sarà già l'1 pom. nei luoghi situati 15 gradi all'est (Finlandia, Romania, Grecia, ecc.) e ciò perchè nel primo caso il Sole non è ancor giunto e nel secondo è già passato ai rispettivi meridiani.

     Fin qui il ragionamento procede abbastanza chiaro; ma provatevi, ora, ad estenderlo a tutto il giro della Terra:  da una parte conterete successivamente le 10, 9, 8, ecc. ore antimeridiane dello stesso giorno, e dall'altra le 2, 3, 4, ecc. ore pomeridiane sempre del medesimo giorno, finchè raggiungerete il meridiano opposto, nel quale conterete, contemporaneamente l'ora zero e l'ora 24 (12 pom.) del medesimo giorno, il che non mancherà di confondervi alquanto le idee.

     Ma, per non smarrirvi, fate bene attenzione alla nostra prima figura (che è una proiezione polare dell'emisfero boreale della Terra), nella quale, data la convenzione di cambiare le date alla mezzanotte, abbiamo collocato il Sole culminante sull'Oceano Pacifico, dove appunto è mezzodì quando per noi è mezzanotte, e quindi le ore segnate sul contorno sono quelle che corrispondono in vari paesi del mondo quando per noi, e precisamente per il meridiano fondamentale di Greenwich (presso Londra), è mezzanotte. Dunque è là, nel mezzo del Pacifico, agli antipodi dell'Europa e dell'Africa, che il Sole risplende quando noi, nel cuor della notte, cambiamo le nostre date.

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     Badate, infine, attentamente, a quest'altra circostanza, che se un viaggiatore od una nave parte dall'Europa per fare il giro del globo: 1°, se va verso levante, cioè incontro al Sole, accorcerà le sue giornate in ragione di un'ora per ogni 15 gradi di longitudine, ed alla fine del viaggio conterà un giorno di più  (perchè i suoi giorni furono più brevi) di quelli che rimasero nel luogo di partenza;  2°, se va verso ponente, cioè seguendo il Sole, allungherà le sue giornate, sempre in ragione di un'ora per ogni 15 gradi, e tornerà al punto di partenza contando un giorno di meno (perchè i suoi giorni furono più lunghi) di coloro che non si mossero.

     Se, quindi, nel luogo di partenza si fosse per es. in giovedì, il primo viaggiatore vi giungerebbe contando venerdì, mentre il secondo conterebbe mercoledì; si avrebbe, perciò, dando retta a tutti, una settimana con tre giovedì successivi. E' appunto su queste curiose conseguenze cronologiche del giro del mondo che Edgardo Poe e Giulio Verne trassero partito per le sorprese finali di alcuni loro romanzi, certo più interessanti, e sovratutto più istruttivi, di tanti altri che vanno per la maggiore.

     Ma questa conseguenza cronologica non è soltanto......curiosa, è anche imbarazzante, è un inconveniente da eliminare, ed a ciò si è provveduto e si provvede, sulle navi, ripetendo o saltando un giorno nella traversata del pacifico (secondo la direzione) in modo da trovarsi poi d'accordo colle date dei punti d'approdo, e quanto agli arcipelaghi disseminati in quell'immenso oceano vennero separati da una linea ideale - detta "linea delle date" - che  vedesi tratteggiata nel qui unito planisfero e che, con vari spezzamenti, va dallo stretto di Behring all'Oceano Antartico. Due isole, anche vicinissime, separate da questa linea, contano giorni diversi una dall'altra, vale a dire che mentre ad oriente (destra) della linea della data si conta lunedì, martedì, ecc. a ponente (sinistra) si conta, contemporaneamente, martedì, mercoledì, ecc.

     La differenza di longitudine tra il tratto più orientale ed il più occidentale della linea è di 38 gradi, pari a 2 ore e 32 minuti, e quindi mentre un giorno, un mese, un anno qualunque comincia ad ovest del primo tratto, esso non finirà di cominciare, ad est del secondo tratto, che dopo 26 ore e 32 minuti, come fin da principio ho accennato, e come più ampiamente ho dimostrato nel n. 7 del mio "Astrofilo". Avvertasi, infine, che, nell'unito planisfero, sul lembo superiore sono indicate le longitudini da Greenwich (pron. Grinic) di 15 in 15 gradi, e sul lembo inferiore le corrispondenti differenze orarie.

               

                       Milano, gennaio 1908                                                                                 Cap.  ISIDORO  BARONI