Astronomica Langrenus
Spessore della crosta lunare dai dati Clementine
- Attenzione: La sovrimpressione applicata alle immagini tratte dal planisfero lunare di "Virtual Moon Atlas" e pubblicate in questa pagina, è basata sui dati orbitali registrati dalla sonda Clementine ed elaborati da Maria T. Zuber e dal suo gruppo di lavoro presso USGS. Questa sovrimpressione consente di determinare lo spessore della crosta lunare al di sotto delle varie strutture superficiali, evidenziando inoltre come in corrispondenza dei bacini da impatto lo spessore della crosta sia ai minimi livelli, in netto contrasto con una situazione di segno opposto esistente sull'altro emisfero lunare. E' importante precisare che in seguito alla elaborazione dei dati scientifici acquisiti dalla missione delle due sonde gemelle GRAIL (Gravity Recovery and Interior Laboratory della Nasa), è emerso che lo spessore crostale in corrispondenza degli altipiani lunari avrebbe un valore medio intorno ai 40 km, pertanto circa il 50% in meno rispetto alle precedenti determinazioni.
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(Sopra) Immagine n° 1: Qui sopra possiamo vedere come l'elaborazione dei dati della sonda Clementine, applicati all'emisfero lunare rivolto verso la Terra, mettano in evidenza che in corrispondenza dei bacini da impatto (meglio noti come mari o pianure), lo spessore della crosta sia ai minimi livelli, nel caso specifico indicato graficamente con la tonalità blu/viola (vedere legenda qui sopra). Da notare la tonalità viola assegnata ai mari Serenitatis, Nectaris e Crisium, indicante graficamente uno spessore crostale inferiore ai 30 km circa, col caso limite di Crisium il cui fondo rivela uno spessore di circa 1 km. Al contrario, per quanto riguarda gli altipiani, proprio in corrispondenza di queste regioni altimetricamente più elevate, viene rilevato il massimo spessore della crosta indicato graficamente con la tonalità azzurro/verde, con valori intorno ai 60/75 km. (Naturalmente per quanto riguarda l'emisfero lunare rivolto verso il nostro pianeta). Appare praticamente assodato come lo spessore della crosta sia direttamente proporzionale rispetto alla elevazione altimetrica delle rispettive strutture superficiali. |
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(Sopra) Immagine n° 2: Passiamo ora all'altro emisfero della Luna, iniziando dalle regioni con uno spessore della crosta inferiore ai 40 km (indicato graficamente con la tonalità blu/viola), nel caso specifico il grande bacino da impatto Aitken (diametro 2300 km e profondità di 13 km) ed i mari Moscoviense e Orientale. Al centro di questa immagine, vediamo le regioni in cui lo spessore della crosta raggiunge i massimi livelli, indicati graficamente con la tonalità rossa, con valori anche superiori ai 100 km. Nel caso specifico, in questa zona, altimetricamente molto elevata, dominano i grandi bacini da impatto Korolev ed Hertzsprung, il cui fondo rivela uno spessore crostale intorno ai 60/80 km, indicato graficamente dalla tonalità verde/gialla. Da notare la notevole estensione delle regioni in cui la tonalità verde indica uno spessore della crosta intorno ai 60/70 km. Anche per quanto riguarda l'emisfero lunare non visibile dal nostro pianeta, appare praticamente assodato come lo spessore crostale sia direttamente proporzionale rispetto alla elevazione altimetrica delle rispettive strutture superficiali. |
- Attenzione: La sovrimpressione applicata alle immagini tratte dal planisfero lunare di "Virtual Moon Atlas" e pubblicate in questa pagina, è basata sui dati orbitali registrati dalla sonda Clementine ed elaborati da Maria T. Zuber e dal suo gruppo di lavoro presso USGS. Questa sovrimpressione consente di determinare lo spessore della crosta lunare al di sotto delle varie strutture superficiali, evidenziando inoltre come in corrispondenza dei bacini da impatto lo spessore della crosta sia ai minimi livelli, in netto contrasto con una situazione di segno opposto esistente sull'altro emisfero lunare. E' importante precisare che in seguito alla elaborazione dei dati scientifici acquisiti dalla missione delle due sonde gemelle GRAIL (Gravity Recovery and Interior Laboratory della Nasa), è emerso che lo spessore crostale in corrispondenza degli altipiani lunari avrebbe un valore medio intorno ai 40 km, pertanto circa il 50% in meno rispetto alle precedenti determinazioni.
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