Astronomica Langrenus
La regione di Apollo 17 - Apollo 17 landing site
1 Immagine telescopica della zona - Apollo 16 landing site: telescopic view by CLA |
2 Image by NASA of Apollo 16 Landing Site |
Il 7 Dicembre 1972 viene lanciato da Cape Kennedy Apollo 17, l’ultimo viaggio verso la Luna, la diciassettesima missione del programma Apollo al cui comando vi è Eugene A. Cernan il quale ha già viaggiato anche a bordo di Apollo 10, mentre il pilota del modulo lunare Challenger è il geologo Harrison H. Schmidt. Pilota del modulo di comando America è Ronald Evans. Il punto previsto per la discesa sul suolo lunare è individuato in prossimità del margine sud orientale del mare Serenitatis nelle vicinanze del cratere Littrow e dei monti Argaeus, a breve distanza dal confine col settore nord del mare Tranquillitatis.
Per andare alla ricerca di Apollo 17 Base, dobbiamo osservare la Luna in fase prossima ai 5 giorni e non sarà difficile inquadrare l’angolo sudest di Serenitatis ed il promontorio con i monti Argaeus. La zona è molto ricca di strutture superficiali anche di notevole interesse, dai crateri di vario diametro, ai rilievi montuosi, ai solchi, alle pianure. Iniziando da Apollo 17 Base, questa si trova in una zona relativamente montuosa immediatamente ad est dei monti Argaeus lungo una linea immaginaria che congiunge i crateri Littrow a nord e Vitruvius a sud. A breve distanza, con un riflettore di almeno 200 mm, possiamo già andare alla ricerca di un minuscolo craterino di soli 3 chilometri di diametro, Ching-Te, il cui nome venne assegnato dall’equipaggio di Apollo 17. Ad occidente di Ching-Te si estende per 50 chilometri il promontorio con i monti Argaeus, alti circa 2500 metri. Da Apollo 17 Base in direzione sud vediamo il monte Vitruvius largo circa 15 chilometri, osservabile con un rifrattore di almeno 100 mm mentre ancora più a sud, sul margine nordest di Tranquillitatis, vi è l’omonimo cratere Vitruvius, con diametro di 31 chilometri, pareti alte 1500 metri ed un rilievo collinare al centro della platea. Da Apollo 17 Base verso oriente si estende una vasta regione montuosa in cui sarà molto interessante osservare il cratere Maraldi, diametro di 41 chilometri e pareti alte 1300 metri, con il fondo riempito di lava in cui vi sono solchi e piccoli crateri. Immediatamente a nord di Maraldi, con un rifrattore di almeno 100 mm, l’omonimo rilievo montuoso la cui base misura 15 chilometri (non vi sono dati sull’altezza). A nordest Maraldi-A di 8 chilometri, ad est Maraldi-F di 18 chilometri ed a nordovest Maraldi-R di 5 chilometri, tutti osservabili con rifrattore di almeno 100 mm. Da Apollo 17 Base spostandoci in direzione nord di 30 chilometri incontriamo Littrow, cratere di 32 chilometri e pareti alte 1200 metri ma collassate a sud, con fondo piatto, scuro e riempito di lava. A nordest Littrow-A di 23 chilometri mentre a nordovest, con riflettori di almeno 200 mm, merita senz’altro una visita la Catena Littrow costituita da quattro piccoli crateri sovrapposti alle rime Littrow: ci troviamo sul margine del mare Serenitatis nei pressi di Clerke, cratere di 7 chilometri, anch’esso sovrapposto al solco delle rime Littrow, assolutamente da non perdere !! A nord vediamo Littrow-P di 36 chilometri e Littrow-D di 8 chilometri, infine ad est Littrow-P di 12 chilometri con rifrattore di almeno 100 mm. A nordest ci si avvicina alla vasta regione occupata dai monti Taurus.
Immediatamente a sud dei monti Argaeus il cratere Fabbroni di 12 chilometri mentre, sul confine tra Serenitatis e Tranquillitatis ci potremo spingere fino ai crateri Dawes e Plinius con le omonime rime. Volendo andare alla ricerca di corrugamenti poco conosciuti ma sempre molto interessanti da osservare, merita attenzione la Dorsa Lister estesa a semicerchio per circa 300 chilometri nel sud Serenitatis. Questa è collegata al sistema delle rime Plinius attraverso la Dorsa Nicol di 51 chilometri, osservabile con rifrattore di 100 mm. Altra dorsale meritevole di una visita con un rifrattore di almeno 100 mm è la Aldovandri, estesa per circa 120 chilometri dai monti Argaeus in direzione nord fin verso il cratere Le Monnier. Cercate infine i cosiddetti “crateri fantasma”? puntate il vostro telescopio immediatamente ad ovest dei monti Argaeus, dove potrete osservare il cratere Abetti, diametro di 17 chilometri e con le pareti notevolmente appiattite in quanto sommerse dal materiale lavico. Altro cratere sepolto è Brackett, poco a nord delle rime Plinius, diametro di 9 chilometri, entrambi individuabili con rifrattore di almeno 100 mm.
Nella valle di Littrow – Taurus, Cernan e Schmidt a bordo del Lunar Rover percorrono circa 30 chilometri, fino ad una distanza massima di 6500 metri. L’attività di campionamento ha consentito di prelevare un totale di 110 kg di rocce lunari, con carotaggi fino alla profondità di 2,5 metri. Essendo la zona di Apollo 17 Base sul confine fra la piana di Serenitatis e l’altopiano che si spinge fino oltre i monti Taurus (di età più antica rispetto a Serenitatis), l’età dei campioni prelevati rivelerà un’età dai 3,5 ai 4 miliardi di anni. Furono inoltre rinvenute piccole sfere di colore arancione di origine vulcanica, contenenti alte percentuali di piombo, zolfo e zinco. L’attività di ricerca consiste in un esperimento di sismologia al fine di studiare il sottosuolo attraverso la propagazione delle vibrazioni. Inoltre viene effettuata la misurazione del flusso termico lunare, con un gravimetro viene monitorata la variazione della forza gravitazionale in relazione alle maree. Un ulteriore esperimento consiste nell’analisi delle proprietà elettriche della superficie della Luna. Ma anche Ronald Evans dal modulo di comando America, durante le sue paranoiche 75 orbite intorno al nostro caro e vecchio satellite, compie la propria attività di ricerca con vari esperimenti ed una notevole ripresa fotografica della superficie. All’inizio del viaggio di ritorno verso la Terra, la telecamera riprende il modulo lunare Challenger mentre viene fatto impattare sul fianco di un rilievo montuoso. Nella valle di Littrow Taurus su una targa è scritto “Qui l’uomo completò la propria esplorazione della Luna nel dicembre 1972. Possa lo spirito della pace nel nome della quale qui giungemmo, riflettersi sulla vita di tutti gli uomini”.
Belle le parole, bella anche la retorica vista l’aria che tira oggi sulla Terra. Ma non si è mai chiesto nessuno a che punto sarebbe (almeno) la colonizzazione della Luna dopo questi 34 anni (troppi !!) in cui l’esplorazione lunare è stata volutamente “dimenticata” ??.