Astronomica Langrenus
La regione di Apollo 14 - Apollo 14 landing site
Immagine tratta dal Consolidated Lunar Atlas - Apollo 14 site: telescopic view by CLA |
Dopo la sfortunata missione di Apollo 13, lanciato l’11 Aprile 1970 e tornato sulla Terra il 17 Aprile con ammaraggio nell’oceano Pacifico a circa 900 chilometri a sudovest delle isole Samoa col rischio che il viaggio si concludesse con un tragico epilogo, il 31 Gennaio 1971 è ora il turno di Apollo 14. Questa missione è capitanata da Alan B. Shepard Jr, coadiuvato nel modulo lunare “Kitty Hawk” da Edgar D. Mitchell, mentre a Stuart Roosa è affidato l’ingrato compito di orbitare noiosamente intorno alla Luna. Obiettivo di Apollo 14 è la regione di Fra Mauro, (centrata con uno scarto di soli 20 metri) rintracciabile con fase lunare prossima a 8 giorni, inquadrando nel telescopio la regione collinare situata fra la zona nordovest del mare Nubium e l’oceanus Procellarum (meglio nota come mare Cognitum dopo che venne fotografato nei minimi dettagli dal Ranger 7) ed il settore settentrionale del mare Nubium, all’estremità meridionale delle colline Gambart. Il luogo di impatti è lo stesso che venne programmato per Apollo 13.
Fra Mauro è una struttura crateriforme originatasi da 4,5 a 3,9 miliardi di anni fa nel periodo geologico Pre-Nectariano, con un diametro di circa 80-90 chilometri le cui pareti non superano l’altezza di circa 700 metri, le quali si presentano notevolmente semidistrutte a causa di successivi impatti meteoritici in modo particolare sul lato occidentale, mentre sul lato est sono praticamente assenti ed inglobate dalla lava che ricoprì il mare Nubium. Si tratta di una formazione di eccezionale interesse osservativo, dal fondo prevalentemente pianeggiante e cosparso da una miriade di piccoli craterini. Al centro della platea si trova Fra Mauro-E, età di circa 3,2 miliardi di anni, cratere dal fondo a forma di conca e versanti poco ripidi con diametro di 4 chilometri, osservabile con strumenti riflettori di almeno 200 mm. Da questa interessante struttura si diparte un solco in direzione nord, segmento settentrionale della rima Parry I°, mentre verso sud merita un’approfondita osservazione il sistema delle rime Parry, costituito dalla Parry V° (ad ovest) e Parry I° segmento meridionale (ad est), le quali con andamento relativamente parallelo si sviluppano verso sud dirigendosi rispettivamente verso i crateri Bonpland e Parry. Volendo andare alla ricerca dei numerosi piccoli crateri nella zona di Fra Mauro, abbiamo FraM-D di 5 chilometri oltre a FraM-X di 20 chilometri situati sulla parete settentrionale, inoltre FraM-N, FraM-P e FraM-F tutti con diametro di 3 chilometri per la cui non semplice osservazione è necessario uno strumento riflettore di almeno 200 mm.
Immediatamente a sud di Fra Mauro meritano attenzione i crateri Bonpland e Parry, con diametro rispettivamente di 60 e 50 chilometri. Queste interessanti strutture, la cui origine è da far risalire fra l’era geologica Pre-Nectariana e Pre-Imbriana con età da 4,5 a 3,8 miliardi di anni, presentano anch’esse una platea cosparsa da numerosi piccoli crateri e sono prive di un sistema montuoso centrale. In prossimità della parete sudovest di Bonpland si potrà osservare con un rifrattore di almeno 100 mm la Dorsum Guettard, una modesta dorsale estesa per circa 40 chilometri. Nel centro della platea di Parry invece merita attenzione Parry-D, un piccolo doppio cratere risalente a circa 3 miliardi di anni fa nel periodo geologico Eratosteniano o Copernicano, con diametro di 3 chilometri ed individuabile con riflettori di almeno 200 mm. Inoltre incastonato sulla parete che separa Parry da Bonpland vi è Parry-E, formazione circolare di 6 chilometri per la cui osservazione è necessario un rifrattore di almeno 100 mm.
Ma la caratteristica che contribuisce a rendere estremamente interessante l’osservazione telescopica di questo originale “terzetto” costituito da Fra Mauro, Bonpland e Parry è che tutti questi crateri sono attraversati dall’esteso sistema delle rime Parry le quali, formatesi circa 3,5 miliardi di anni fa nell’era geologica Imbriana, si sviluppano con varie ramificazioni per oltre 300 chilometri e sono individuabili con strumenti di media potenza. Infatti il cratere Bonpland viene attraversato in senso Nord-Sud dal segmento Parry IV°, mentre è solcato dal Parry III° e Parry VI° rispettivamente a sudest ed a nord. A sua volta il cratere Parry è interessato dal segmento Parry I° ad ovest mentre è attraversato dal Parry II° a sud-sudest.
Nella regione a nord di Fra Mauro si potrà andare alla ricerca dei crateri FraM-H-Y-J-K-G-Z-T-W, tutti con diametro da 3 a 6 chilometri, ma sarà necessario osservare con riflettori di almeno 200 mm o rifrattori da 100 mm. Nella stessa area non potrà mancare una visita a Fra Mauro-Eta, rilievo montuoso esteso in direzione Nord-Sud per circa 20 chilometri, su cui vi si osserva FraM-R, piccolo cratere di 3 chilometri profondo 600 metri, osservabile con riflettori di almeno 200 mm.
Ma dopo avere analizzato cosa offre telescopicamente la regione di Fra Mauro, passiamo ora ad esaminare l’attività di ricerca svolta dell’equipaggio di Apollo 14 in una zona in cui l’origine di molte strutture superficiali risale ad differenti periodi geologici.
Fra la strumentazione scientifica portata sulla Luna è da segnalare un sismometro per effettuare esperimenti di sismologia provocando una serie di esplosioni al fine di verificare la propagazione delle onde sismiche nel sottosuolo. Oltre al rilevatore di pulviscolo lunare, sono stati condotti esperimenti anche con un magnetometro, uno spettrometro ed un collettore di particelle del vento solare. Un risultato interessante consiste nel fatto che in alcune zone il campo magnetico raggiunge valori fino a cinquanta volte più intensi del previsto. L’attività estrattiva si è spinta fino ad una profondità di circa 80 cm consentendo di raccogliere 42 chilogrammi di rocce lunari tra cui anche due grosse pietre. L’esplorazione della zona di impatto estesa fino ad una distanza dal Lem di circa 2200 metri, prevedeva anche di raggiungere la sommità di Cono, un piccolo cratere con pareti alte 120 metri, salita che venne interrotta da Huston a causa di sopraggiunti problemi di battito cardiaco. Un esperimento meritevole di citazione è quello effettuato da Shepard poco dopo essere sceso dal Lem quando ebbe l’onore di essere il primo terrestre ad essersi cimentato sulla Luna con mazza e palla da golf stabilendo un record di tiro. Un mix di ricerca scientifica e debolezza umana facilitato dal fatto che sulla Luna, immenso campo di golf, le buche non mancano…….
Dopo circa 34 ore di permanenza sul suolo lunare, Shepard e Mitchell si riunirono a Stuart Roosa per iniziare il viaggio di ritorno verso la Terra.